Travel Blog

Benvenuti sul nostro blog!

Almeno una volta a settimana cerchiamo di pubblicare aggiornamenti, consigli di viaggio e tutorial. Vogliamo condividere con voi il nostro viaggio e soprattutto la nostra esperienza, gli imprevisti che ci possono capitare (in particolare viaggiando con il camper) cercando di essere d'ispirazione e d'aiuto.

Los Castillos del Vinalopò (Spagna)

Dopo essere rimasti affascinati da Xàtiva con il suo bel castello, del quale vi abbiamo già parlato nel nostro precedente articolo, abbiamo proseguito il nostro tour dei castelli incontrando e percorrendo la “ruta de los castillos del Vinalopò”.
I castelli di origine moresca della valle del Vinalopò furono costruiti generalmente fra l‘XI e il XII secolo ed utilizzati non come dimora di re o signori, se non temporaneamente, ma principalmente come baluardi di difesa del territorio, essendo la valle una terra di confine fra i territori musulmani e i domini cristiani.
I castelli e le fortezze della regione del Vinalopó sono infatti la testimonianza delle vecchie battaglie che si sono svolte in questa zona. Edifici la cui storia risale ai tempi del Cid Campeador, il famoso cavaliere medievale, e alle lotte di confine tra musulmani e cristiani durante la Riconquista.
Non è raro infatti trovarvi testimonianza di più stili architettonici dovuti ai rimaneggiamenti in epoche successive alla Riconquista.




Castalla deve il suo nome al Castillo di origini arabe che la domina e protegge. Per visitarlo bisogna prendere, con un po’ di fortuna, appuntamento all’ufficio del turismo. La visita è gratuita.
È una piccola cittadina che non offre molto al turista tranne il suo castello ma è molto accogliente con i camperisti. Possiede un’area attrezzata con 7 posti, comprensiva dei servizi di carico e scarico con attacco alla corrente elettrica; è ubicata a fianco della zona sportiva delle cui docce si può usufruire negli orari di apertura della struttura. Il costo della sosta è di 3€ al giorno per un massimo di 7 giorni, pagabile all’interno dell’impianto sportivo o all’ufficio del turismo. È la sosta ideale per fermarsi e rilassarsi un po’ e per chi ama viaggiare lentamente. Tutto è a portata di mano: la piazza principale con il parco, il palazzo della gioventù e il mercato coperto è cuore della cittadina. Supermercati, bar, ristoranti, farmacia... tutto al massimo a dieci minuti a piedi dall’area di sosta.

Seconda tappa: Biar. Il castello del XII secolo è uno dei meglio conservati della valle e merita senz’altro una visita. Controllate i giorni e gli orari di apertura perché variano durante l’anno a seconda della stagione e delle festività.
Non ci siamo fermati oltre la visita del castello ed abbiamo proseguito per Villena.

A Villena abbiamo parcheggiato nella parte alta della città a poche centinaia di metri dal castello, dal quale abbiamo goduto di uno spettacolare tramonto.
La mattina successiva abbiamo visitato il Castillo de la Atalaya. È possibile vederlo solo attraverso una visita guidata organizzata dal locale ufficio del turismo; purtroppo la guida parla solo spagnolo ma è abbastanza comprensibile per noi italiani ed è riuscito ad essere molto interessante.
Il costo della visita è di 3€ a persona.
Anche il paese merita una visita, con le sue strette stradine ciottolate a sali e scendi, le casette piastrellate, le piazzette e qualche bar dove prendere una birra e gustare delle tapas in tutta tranquillità.

L’altra grande fortezza dell’alto Vinalopò l’abbiamo incontrata nella successiva tappa del nostro itinerario. Il suggestivo e inespugnabile Castello di Sax sorge sulla costa di una collina allungata che sovrasta un bel parco attrezzato da un lato e la cittadina dall’altro. Dopo aver parcheggiato sulla Calle Tejera, si arriva al castello percorrendo un sentiero all’interno del parco che poi si inerpica su per la collina.

Per visitare il castello di Petrer abbiamo lasciato il camper nel parcheggio gratuito ai piedi del paese, a fianco dell’Autovia. Il parcheggio ha anche alcuni stalli piuttosto lunghi per mezzi come i nostri. Con una breve passeggiata un po’ in salita, si attraversa il centro storico arrivando al bel castello anch’esso di origine moresca. Molto ben conservato o forse molto ben restaurato, ha un bellissimo Mirador dal quale si gode la vista sull’intera vallata del Vinalopò.

http://turismopetrer.es


Il Castello di Castalla





Xàtiva (Valencia)

Dopo aver lasciato a malincuore Valencia, abbiamo cercato una meta che non fosse troppo distante ed abbiamo scelto la cittadina di Xàtiva.

Raggiungibilissima anche con i mezzi pubblici, abbiamo scoperto che è una delle escursioni proposte dagli operatori turistici di Valencia.

Dopo aver lasciato il camper al parcheggio del campo sportivo, dove abbiamo poi anche sostato per la notte, abbiamo preso le bici per raggiungere il centro storico attraverso la ciclabile. Abbiamo lasciato le bici nei pressi dell’ufficio turistico, dove una gentilissima signora ci ha fornito di una mappa ed indicato le attrazioni della città.
Il centro si lascia visitare con una passeggiata di un paio d’ore al massimo, sosta caffè compresa, anche perché la vera attrazione di Xàtiva è il suo bel castello, che domina la città dall’alto. Dalla piazzetta su cui si affaccia l’ufficio turistico, parte due volte al giorno un “trenino” che ti accompagna a fare il giro della cittadina fino al castello, che altrimenti dovreste faticosamente raggiungere a piedi. Lì vi lascerà per riprendervi un’ora dopo.

Noi abbiamo visitato il castello il giorno dopo e siamo arrivati al parcheggio più vicino al castello con il camper. Abbiamo poi proseguito a piedi perché non amiamo gli orari imposti; abbiamo fatto bene perché abbiamo poi dedicato al castello l’intero pomeriggio. Non è fattibile però se avete un mezzo più lungo di sette metri perché per arrivare a questo parcheggio si deve necessariamente attraversare il centro storico e percorrere alcune viuzze piuttosto strette.
I castelli sono due in realtà, il Menor e il Major, collegati dalle stesse mura esterne, ma il più piccolo non è visitabile perché in ristrutturazione. La maggior parte della visita si svolge all’esterno e devo dire che è stato uno dei castelli più interessanti che abbia mai visto. Ogni parte del castello è ben segnalata e descritta con appositi cartelli in lingua spagnola ed inglese. All’interno del castello, inoltre, c’è un bar ristorante con una bella terrazza dalla vista mozzafiato sulla vallata sottostante e anche un’area pic-nic attrezzata.

A spasso per musei - Valencia

Dopo aver visitato la bellissima Cattedrale, dopo essersi goduti una vista mozzafiato sulla città dalla torre del Miguelete, dopo aver visitato la città della Scienza e l’Oceanografic, aver passeggiato in lungo e in largo per i bellissimi giardini del Turia, dopo aver pranzato al Barrio del Carmen e visitato varie volte il Mercato Centrale e i numerosi localini circostanti... cosa resta da fare a Valencia?

I palazzi e musei da visitare sono ancora molti: il palazzo del Marques de dos Aguas ad esempio è stupendo, fuori con la facciata stracolma di statue e bassorilievi e dentro, con i suoi arredi sfavillanti di ori, broccati e accessori lussuosissimi. La Llotja de la Seda, dove un tempo i mercanti di seta si riunivano per le contrattazioni. Meritano una visita il museo archeologico de la Beneficiència e il bellissimo Museo Nazionale della Ceramica. Ma anche la stazione del Nord, la Plaza de Toros, il palazzo del Correos, il mercato di Colòn.

Noi di Valencia ce ne siamo innamorati e possiamo senz’altro consigliarvela come meta sia per un week end che per una vacanza intera, in ogni stagione.



Oceanografico e Città della Scienza di Valencia

Una delle escursioni assolutamente da non perdere a Valencia è quella al parco oceanografico, nello splendido contesto della Città della Scienza e delle Arti, di cui risulta l’attrazione principale.

Programmate la vostra visita, se possibile, dando un’occhiata al meteo, dato che una parte del percorso è all’aperto. Per una visita accurata ma non stancante ci vorranno circa tre ore. Non voglio anticiparvi niente: guardate il nostro video! Sappiate solo che il costo del biglietto, che potrà inizialmente provocarvi uno choc, vale sicuramente la pena. All’interno potrete trovare ristoranti, chioschi, bar ma anche panchine sulle quali poter mangiare al sacco.

Prima o dopo prendetevi il tempo per una passeggiata lungo i viali della Città della Scienza, dove il bianco delle architravi si fonde con il blu del cielo e degli specchi d’acqua: il complesso architettonico composto da cinque bellissimi e inusuali edifici (uno appunto è quello che ospita l’Oceanografico), è stato progettato dai famosi archistar Calatrava e Candela ed è stato costruito all’estremità sud est dei giardini del Turìa.

Vi consiglio infatti di arrivarci in bici, attraverso la ciclabile dei giardini del Turìa, immettendovi nel punto a voi più comodo, arriverete direttamente alla Città della Scienza dove troverete rastrelliere dislocate in più punti, anche davanti all’Oceanografico. Noi abbiamo fatto così infatti, il secondo giorno, quando siamo tornati per visitare il museo della scienza dato che avevamo preso il biglietto combinato. In realtà il museo vale la visita solo per la bellissima struttura che lo ospita: la stragrande maggioranza delle installazioni è composta da pannelli da leggere (in spagnolo) e video racconti (in spagnolo).

Sito web: https://www.oceanografic.org/it/



Il Santo Graal di Valencia


Per la nostra seconda giornata a Valencia, abbiamo iniziato facendo un nuovo giro all’interno del Mercato Centrale. Ogni città spagnola ha un mercato coperto (Valencia ne ha addirittura due, oltre al Centrale ha anche il mercato di Colòn, che vi faremo vedere nei prossimi giorni).
Con le loro strutture monumentali, le architetture spesso ricercate che rispecchiano l’epoca in cui sono state costruite, ospitano centinaia di banchi ricolmi di cibo di ogni tipo e colore, divisi ordinatamente in settori: formaggi e salumi, uova, legumi, pane, pesce, frutta e verdura freschissime. E poi bar dove poter prendere l’aperitivo e tapear (gustare le tapas).
Per chi non conosce ancora le abitudini spagnole del fare Fiesta ad ogni occasione, si tratta di spizzicare qualcosa a qualsiasi ora del giorno, sempre accompagnando con una cerveza o un Tinto de Verano.

Abbiamo pranzato da Anomalo, un piccolo ristorante nel Barrio del Carmen. Normalmente non mangiamo italiano all’estero ma era l’occasione per passare a trovare Danilo e sua moglie, amici di famiglia che si sono trasferiti a Valencia.
Ci siamo sentiti subito a Roma! Non ve lo consigliamo solo noi: cercatelo su Tripadvisor!

Simbolo della città di Valencia, nel cuore di ogni valenciano, è El Miguelete, la torre campanaria della Cattedrale. Duecentosette scalini a chiocciola per ammirare la città dall’alto.
Imprescindibile la visita alla bellissima Cattedrale e al suo museo, che dicono possieda il Santo Graal.

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